Studi e formazione
Fin da subito il dott. Maffei si è interessato a tutte le branche dell’Odontoiatria, prediligendo tuttavia l’Ortodonzia e frequentando per tre anni, in qualità di medico interno, il reparto di Ortodonzia presso l’Azienda Ospedaliera Senese. Contemporaneamente ha seguito un corso teorico clinico di due anni presso il Centro Studi e Ricerche in Ortodonzia del Dott. Giuseppe Cozzani a La Spezia. Dopo la specializzazione in Ortodonzia, ha frequentato il corso biennale di biomeccanica in Ortodonzia del dott. Giorgio Fiorelli e il master di II livello in tecnica ortodontica bidimensionale organizzato dalla dott.ssa Silvia Allegrini. Inoltre, ha approfondito anche altre discipline frequentando corsi di protesi estetica, di analgesia e sedazione cosciente, di parodontologia, di conservativa e di chirurgia impiantare. E' attualmente socio della SIDO- Società Italiana di Ortodonzia, del WFO- World Federation of Orthodontists , della AAO- American Association of Orthodontists e dell'ANDI Associazione Nazionale Dentisti Italiani.
Dentista e paziente pediatrico
Nel corso del tempo e con l’esperienza abbiamo maturato un approccio particolare al paziente nella fase infantile e ci sono delle differenze sostanziali nel nostro modo di affrontare le cure. La principale differenza nell’affrontare trattamenti odontoiatrici nei bambini, rispetto a pazienti adulti, risiede sia in piccole differenze tecniche che, soprattutto, nel diverso approccio psicologico. Mentre il trattamento dell’adulto richiede un rapporto diretto tra odontoiatra e paziente, nel pedodontico il rapporto è di tipo triangolare: bambino, genitore, équipe. Pertanto la nostra terapia è per così dire “familiare”. Nel rapporto di fiducia che vogliamo instaurare con il piccolo paziente gioca un ruolo fondamentale la figura del genitore. Spesso il genitore pauroso, che vive con ansia il rapporto con l’odontoiatra, rischia di trasmettere ansia e paura al bambino. I genitori assistono sempre alla prima visita. Se il genitore lo desidera, può assistere anche alle fasi di approccio preliminare; è, invece, preferibile che il genitore rimanga in sala d’attesa nelle sedute successive. Quando gli è permesso di assistere egli non deve interferire con il dialogo che il dentista pediatrico stabilisce con il bambino, non deve tenergli la mano e non deve consolarlo con frasi tipo “Vedrai, il dottore non ti farà male!”. In questa frase sono contenuti messaggi che minano il rapporto di fiducia bambino-medico perché al bambino viene ricordato che la persona che sta per curarlo potrebbe fargli male.
L’approccio con i piccoli pazienti
Nel nostro Centro dentistico in Toscana vale la regola che il bambino venga introdotto gradualmente alla terapia e c’è anche la possibilità di curare i piccoli pazienti utilizzando la sedazione cosciente. L’iter terapeutico del piccolo paziente è articolato in due fasi: I fase di approccio e II fase di trattamento.
La fase di approccio è fondamentale. Per noi è importante che il piccolo paziente, che si accosta per la prima volta all’ambiente odontoiatrico, possa vivere bene e senza traumi questa nuova esperienza. Riteniamo che l’approccio lento sia il metodo di introduzione alle cure più consigliabile, sia perché il bambino acquisisce consapevolezza del trattamento, sia perché impara a gestire il proprio atteggiamento.
Desideriamo che viva come un gioco i primi incontri presso il nostro studio odontoiatrico pediatrico senese. Il rapporto col piccolo paziente va costruito con il tempo. Sappiamo che per conquistare la sua fiducia e la sua attenzione dobbiamo entrare in sintonia con le sue problematiche e la sua fantasia. Solo quando il bambino sarà pronto e avrà acquistato fiducia in noi inizieremo la terapia vera e propria.
Nell’approccio col bambino seguiamo tre tappe fondamentali.
- Spiegare
- Dimostrare
- Eseguire
ogni manovra o atto operativo che intendiamo compiere su di lui.
Un dentista a misura di bambino
Siamo sempre molto attenti ad usare un linguaggio veritiero e adatto al bambino, ricorrendo a termini facilmente comprensibili e sinonimi per spiegare le procedure. Ad esempio, il dentista dei bambini parlerà di penna o matita, di pomata o plastilina o cannuccia piuttosto che di specillo, materiale da otturazione o aspiratore.
Altro punto basilare è quello di promettere solo ciò che si può mantenere. Ciò stimola la fiducia totale del piccolo paziente verso di noi. Il bambino, acquisendo sempre maggior fiducia, stima e considerazione in noi sarà portato ad accettare la nostra terapia. Il bambino deve affrontare la seduta dopo essere stato opportunamente preparato. È bene che i genitori non si preoccupino di fornire troppe spiegazioni perché involontariamente possono trasmettere ansia o paura al bambino. I piccoli pazienti purtroppo sono spesso testimoni di racconti più o meno veritieri delle sofferenze causate dal dentista a parenti e coetanei. Sarà nostro compito rassicurarli e informarli sulla terapia.