Igiene orale: la pulizia dei denti
Le più comuni malattie della bocca sono causate dalla placca batterica, una sottile pellicola invisibile ad occhio nudo, che aderisce ai denti e a tutte le superfici del cavo orale (lingua, guance, gengive, denti, protesi e apparecchi) e che ospita i batteri che causano carie, gengiviti e parodontiti. Per proteggere a lungo la salute dei denti, occorre pulirli accuratamente e mantenere una buona igiene orale.
Per una corretta igiene orale abbiamo 4 alleati: spazzolino, dentifricio, filo interdentale e colluttorio.
1) Lo spazzolino
È lo strumento principale per l’igiene quotidiana. Per ogni bocca esiste uno spazzolino specifico, pertanto il dentista o l’igienista sapranno aiutarti nella scelta di quello più adatto a te. Gli spazzolini si dividono in manuali ed elettrici: il manuale comporta una pulizia manuale svolta da noi, ne esistono di molti tipi e per tutte le esigenze (per bambini, per adulti, per gli apparecchi ortodontici, per pulire sotto le protesi). Quello elettrico sfrutta i movimenti di una testina rotante e oscillante, ma è sbagliato pensare che lo spazzolino elettrico svolga tutto il lavoro da solo. Anche noi dobbiamo contribuire, altrimenti si rischia di spostare la placca da una superficie ad un’altra.
Le caratteristiche generali che dovrebbe avere uno spazzolino, sia manuale sia elettrico, sono le seguenti: avere un manico ergonomico e il più dritto possibile per facilitare l’impugnatura; avere una testina piccola in modo da poter raggiungere bene anche le zone posteriori; avere setole di media durezza e non troppo dure.
Utilizzando lo spazzolino manuale, si dovrebbe spazzolare ogni dente dai 5 a i 10 secondi, quindi si può considerare una media di 7 secondi che equivaqlgono a 3 movimenti. Utilizzando invece uno spazzolino elettrico è più facile calcolare il tempo di spazzolamento, poiché emette dei suoni che indicano di cambiare la zona della bocca da spazzolare.
Quando bisogna cambiare lo spazzolino? Sia che si tratti di manuale o elettrico, la sostituzione deve avvenire circa ogni 3 mesi perché le setole devono essere diritte e con la punta arrotondata. Se perdono la forma e si incurvano non svolgono più la loro funzione.
E non dimentichiamoci della lingua! Molte specie batteriche sono ospitate dalle superfici della lingua e producono sostanze dall’odore sgradevole, determinando quella che comunemente viene chiamata alitosi (alito forte e pesante). Quindi, una volta spazzolati i denti, è bene pulire anche la lingua con l’apposito strumento chiamato pulisci lingua o con lo spazzolino stesso.
2) Il dentifricio
È una sostanza presente sotto varie forme (pasta, gel, liquido) e ha un duplice scopo: cosmetico e sanitario. Oltre ad aromatizzare la bocca, rafforza lo smalto dei denti se è al fluoro. Per i bambini è importante l’uso di dentifrici al fluoro non solo per la remineralizzazione dello smalto, ma anche per prevenire la carie. Quando si va a comprare un dentifricio, non tutti sanno che è fondamentale tenere in considerazione l’indice RDA (Relative Dentine Abrasive) che ne misura l’abrasività. Se questa supera il valore di 100 a lungo andare può causare danni allo smalto, pertanto controllate sempre sulla scatola del dentifricio che ci sia un basso indice RDA. Attenzione! I dentifrici sbiancanti hanno un alto indice di abrasività.
3) Il filo interdentale
È usato per detergere gli spazi interdentali dove non arriva lo spazzolino. È sufficiente passarlo una volta al giorno, preferibilmente la sera, e anche prima dello spazzolamento. Ce ne sono di differenti tipi: il filo interdentale cerato serve per gli spazi interdentali più larghi, mentre quello non cerato o il nastro è utile quando i denti sono troppo stretti.
4) Il colluttorio
È una soluzione che può contenere fluoro, sostanze antisettiche o soltanto aromatizzanti. Va usato una o due volte al giorno dopo lo spazzolamento in quanto utile per prevenire la carie, rinforzare lo smalto, mantenere le gengive in salute ed avere l’alito fresco. È bene, però, evitare l’uso quotidiano per lunghi periodi perché potrebbero tendere a macchiare i denti anche se non in maniera permanente.
La pulizia professionale fatta nello studio dentistico
Per il mantenimento della salute orale, è importantissimo eseguire una seduta di circa 45 minuti presso il nostro studio dentistico a Siena per pulire a fondo i denti e le gengive. Questo consente di rimuovere il tartaro, che è una sostanza dura formata dall’indurimento della placca che non è stata rimossa quotidianamente e che potrebbe portare a gengiviti o a parodontiti (cioè la malattia che porta alla perdita di osso di sostegno dei denti, comunemente chiamata “piorrea”) o a nascondere iniziali carie della radice dei denti. Attenzione! È buona regola fare 2 sedute di pulizia professionale all’anno anche se la frequenza varia in base alle singole necessità. Perché è bene mantenere i denti puliti? I denti sani fanno bene alla salute in quanto i batteri che si trovano in una bocca con gengivite o parodontite non creano solo disagi a livello del cavo orale, ma possono causare una risposta infiammatoria anche in altre parti del corpo. Si è visto, infatti, che chi soffre di gengivite o di parodontite potrebbe essere più esposto a rischi di malattie cardiovascolari come ictus o infarto. Prevenendo le malattie gengivali, si può perciò contribuire a migliorare la funzionalità delle arterie.
Prevenzione
Denti sani fin da piccoli
Le malattie che più spesso colpiscono denti e gengive sono la carie e le infiammazioni gengivali. Entrambe sono causate dalla placca batterica, un insieme di diversi microrganismi, che si deposita su denti e gengive. Se non è asportata quotidianamente con spazzolino e filo interdentale, la placca erode lo smalto e causa la carie, mentre a livello gengivale si trasforma in tartaro, che a poco a poco si infiltra al di sotto delle gengive danneggiando la radice del dente. È bene abituare i bambini ad usare lo spazzolino fin dalla comparsa dei primi denti, aiutandoli in modo proporzionale alle loro capacità manuali.
La prevenzione in cucina
I batteri contenuti nella placca trasformano gli zuccheri in acidi, che aggrediscono lo smalto dentale causando la carie. La saliva può neutralizzare l’attacco degli acidi, ma fino ad un certo punto. Per questo è importante pulire i denti subito dopo aver mangiato ed evitare di consumare cibi dolci al di fuori dei pasti. Se consumate troppo spesso, sono pericolose anche le bibite gassate perché sono acide, oltre che dolci. Dato che i batteri si nutrono soprattutto di zuccheri, è importante ridurre la quantità di cibi dolci e, soprattutto, la frequenza con cui vengono consumati.
Assolutamente da evitare è l’abitudine di cospargere il succhiotto della tettarella del biberon con miele o zucchero perché può provocare gravi danni: la cosiddetta “carie da biberon” porta alla distruzione completa dei denti anteriori con gravi ripercussioni anche sull’allineamento degli altri denti. In ogni caso, è necessario interrompere l’uso del succhiotto entro i 3-4 anni di età in modo da non alterare l’allineamento dei denti.
Non solo spazzolino
La battaglia contro la carie comincia alla nascita. Lo smalto può essere rinforzato con il fluoro prima che il dente spunti dalla gengiva: questo vale sia per i denti da latte, sia per quelli permanenti. La dose giornaliera di fluoro deve essere prescritta dal dentista in base all’età del bambino e alla dieta: alcuni tipi di acqua, per esempio, sono già abbastanza ricchi di fluoro.
Un sigillo di garanzia
Per bambini e ragazzi, più esposti al pericolo carie, un buon modo per ridurre il rischio è la sigillatura dei solchi dentari. Si tratta di chiudere le fessure presenti sulla superficie masticante dei denti con un materiale simile a quello usato per le otturazioni bianche. In questo modo si proteggono le zone dove più facilmente la placca batterica inizia ad erodere lo smalto. Naturalmente, bisogna continuare a spazzolare i denti regolarmente e sottoporsi a visite di controllo ogni sei mesi.
Preziosi come il latte
I denti da latte cadono in epoche diverse: quelli anteriori tra i 6 e gli 8 anni, quelli posteriori tra i 9 e i 12 anni. L’epoca della caduta può variare molto, perciò non ci si deve preoccupare se il bambino è più “avanti” o più “indietro” dei suoi coetanei. È molto importante, invece, curare questi denti se il momento della caduta è ancora lontano. Per esempio, se un molare da latte è già cariato a 5 anni e non viene curato, non solo causerà molto dolore al bambino, ma rovinerà anche l’allineamento di tutti gli altri.
Infatti, il dente da latte serve da guida per l’arrivo di quello permanente: se viene perso troppo presto. Il suo spazio viene occupato dai denti vicini e, al momento del cambio, il dente permanente si troverà la strada sbarrata.